28 ottobre 2016

Giorni

Ci sono giorni in cui vorresti fare tutto e giorni in cui non vorresti fare niente.
Ci sono giorni in cui vorresti mandare a fanculo la stupida dieta e il mal di pancia, mangiare una pizza, bere una birra, mangiare schifezze e un chilo di gelato.
Ci sono giorni in cui persino l'odore di un'insalata ti da la nausea.
Ci sono giorni in cui vorresti uscire a ballare fino all'alba. E giorni in cui vorresti addormentarti sul divano davanti alla tv con una tisana alle erbe.
Ci sono giorni in cui vorresti correre su un prato e giorni in cui vorresti solo andare a dormire.
Ci sono giorni in cui il computer è il tuo migliore amico e altri in cui è il tuo peggior nemico.
Ci sono giorni in cui ti svegli più stanca di quando sei andata a letto. E giorni in cui non vedi l'ora di andare a letto.
Ci sono giorni in cui vorresti fare l'amore tutto il giorno. Ci sono giorni in cui le coccole bastano, anzi servono.
Ci sono giorni in cui vorresti un figlio. Altri in cui vorresti un cane. E giorni in cui ne hai già abbastanza di te stessa!
Ci sono giorni in cui vorresti danzare un valzer in un salone affrescato. Ci sono giorni in cui vorresti chiuderti in un locale goth.
Ci sono giorni in cui vorresti tingerti i capelli di rosso fuoco e vestirti da punk e uscire per strada cantando God save the queen. E altri in cui vorresti vestirti da donna in carriera, metterti i tacchi alti e andare al lavoro sentendoti importante.
Ci sono giorni in cui vorresti sentirti viva. E altri che proprio non te la senti.
Ci sono giorni sì e giorni no...

4 febbraio 2016

Passati i 35...

Passati i 35 anni, mi sono dovuta rassegnare: a mettermi la crema da notte, il contorno occhi e il siero, a mettermi la crema corpo ogni volta che mi faccio la doccia, a non portare più così spesso le lenti a contatto perché gli occhi si affaticano, a non uscire più così spesso la sera, a non bere troppo perché mi fa male, a non andare a letto dopo l'1 di notte, a fare qualche esercizio di ginnastica per tenermi in forma (io pigrissima), a stare attenta a quel che mangio perché molti alimenti mi danno fastidio.
Passati i 35 anni, mi sono accorta che mi da fastidio: trovare il letto disfatto quando torno a casa, mi piace la birra d'estate e il cioccolato d'inverno, mi da fastidio avere i capelli in disordine, mi piace il rossetto anche se mi invecchia, mi preferisco vestita casual che elegante, uscire la sera d'inverno mi fa ammalare, non mi piace andare avanti e indietro da mille posti diversi, ma mi annoia restare sempre nello stesso posto, non sono più così sicura di volere dei figli, preferisco stare in casa a guardare un film che andare a ballare, odio fare la spesa, ogni tanto devo fare lo scrub, mi serve un fondotinta per sembrare più giovane, non sono poi così grassa come pensavo, mi si sono assottigliate le cosce, sono intollerante verso chi sbaglia l'italiano, sto diventando asociale, soffro di ansia patologica, non mi piace studiare, devo imparare a dire di no agli impegni di lavoro, ogni tanto mi serve una pausa, ho bisogno di meditare, mi ammalo molto più facilmente, mandare avanti una casa è molto faticoso, piango molto più spesso anche per le cavolata, lavorare stanca.

9 settembre 2015

Old but gold?

Ci sono quei giorni, in cui ti guardi allo specchio e scopri all'improvviso che sei invecchiata. C'è una ruga in più, una piega del viso che prima non c'era, gli zigomi non sono più alti, quella faccia da bambina che avevi fino a ieri, non c'è più. E non ti riconosci.
Chi è quella donna che ti guarda dallo specchio e assomiglia un po' a tua madre, per come te la ricordi tu? La guardi dritta negli occhi, sono un po' più chiari di come te li ricordavi, ma sono sempre loro. Prendi fuori tutte le tue foto... Eppure sei sempre tu, magari un po' più grassa...
E all'improvviso realizzi che sei più vicina ai 40 che ai 30 e non ti capaciti di come possa essere passato tutto questo tempo! Dentro ti senti ancora una ragazzina, che sogna cosa fare da grande. Non vuoi accettare che il tempo passa. Che, se una sera fai tardi, il giorno dopo sei in uno stato di trance. Che, se un giorno fai uno sforzo superiore alla normalità, il giorno dopo hai tutte le ossa rotte. Che hai bisogno di serenità e quotidianità, che la sera preferisci stare a casa invece che uscire, che i viaggi di lavoro sono sempre più pesanti, perché ti manca la tua casa. Che i rumori e la confusione ti danno fastidio, che il volume della musica è sempre più basso, che hai preso le manie di tua madre...
Perciò ti guardi di nuovo allo specchio. Ti dici che devi comprare una nuova crema, di quelle forti, perché quella prime rughe che usi non va più bene, che devi ricordarti di mettere la crema e il siero giorno e notte, che devi metterti una crema nutriente e rassodante in tutto il corpo tutti i giorni, che devi fare un po' di ginnastica tutte le mattine, per riprendere elasticità. E ripensi che, alla tua età, lo faceva anche tua madre. Poi esci, cambi guardaroba, compri mille trucchi che possano ridare un po' di freschezza al tuo viso, vai dal parrucchiere per cambiare taglio, una cosa che ti faccia più giovane, gli dici.
E la mattina, quando ti guardi allo specchio, ti dici che sì, hai quasi 40 anni, ma tutto sommato, anche se assomigli a tua madre, non sei poi così male per la tua età!

30 ottobre 2014

Consigli per moderni scrittori

Dopo una certa esperienza in letture di scarso spessore, perché quelle pesanti le ho già lette e le leggo ancora per studio e lavoro, mi sento in grado di dare alcuni consigli per gli scrittori in erba che vogliono cimentarsi nella scrittura di un libro contemporaneo.
Essenzialmente sono pochi i generi "di moda" tra la letteratura cosiddetta "leggera" (quella che una volta era il feuilleton, per intenderci... o il romanzo di appendice):

  1. romanzo romantico, 
  2. romanzo erotico,
  3. urban fantasy,
  4. fantascienza,
  5. fantasy.
Alcuni esempi. Tra i romanzi romantici annoveriamo la fortunata serie degli Harmony contemporanei, ma anche le Sophie Kinsella varie (lei è stata il precursore del genere romanzetto romantico contemporaneo senza alcuna "scena" di sesso, invece sempre presente negli Harmony). Sul romanzo erotico non c'è niente da dire, è tornato in voga con 50 sfumature di grigio, anche se sempre gli Harmony serie erotica erano in circolazione da un pezzo. Un caposaldo degli urban fantasy è Twilight (con tutta la saga), che è stato seguito da miriadi di libretti da ragazzini in cui fiorivano esseri sovrannaturali di vario genere: vampiri sempre, ma anche angeli, demoni, fantasmi, streghe e stregoni, fate, gnomi, maghi e persino zombi! Ops, dimenticavo i lupi mannari (se volete aggiungere una nota passionale al tutto, sono immancabili). La fantascienza attuale e leggera è capitanata dalla saga di Hunger Games, a cui segue quella di Divergent (che è praticamente uguale) e molti altri simili. La fantascienza contemporanea ha un che di catastrofico, post-apocalittico e violento. I romanzi fantasy, invece, non sono mai cambiati dall'epoca del Signore degli Anelli, anche se il nostro amico Martin dice che i suoi romanzi sul Trono di Spade non hanno niente a che vedere con quelli di Tolkien. Anche qui, gli elementi sono più o meno gli stessi: tanta violenza, creature al limite del sovrannaturale, ambientazione medievale, buoni e cattivi che si mescolano, saghe lunghissime e senza fine (apparentemente).
Ma veniamo ai consigli. Per chi vuole cimentarsi nella scrittura di un romanzetto soft, consiglio di cominciare dai due generi che richiedono meno esperienza e meno studio. Quindi, romanzi romantici e romanzi urban fantasy. Come si può anche vedere dal numero di titoli in circolazione, questi sono i due genere più facili da scrivere. Infatti, per scrivere un romanzo erotico serve (oltre all'esperienza) un po' di sfacciataggine, che ad alcuni potrebbe mancare. Per scrivere un libro di fantascienza, occorre conoscere qualcosa di scienza o almeno documentarsi. Non che tutti gli autori del genere l'abbiano fatto effettivamente... Per scrivere un romanzo fantasy è necessario conoscere storia e mitologia, perciò richiede un po' di studio in più.
Il più facile di tutti è il romanzo romantico, perché quasi tutti abbiamo avuto esperienze romantiche.
Suggerimento: ambientatelo in un luogo e in un contesto che conoscete abbastanza bene.
Personaggi:

  • lei è poco appariscente (non brutta, anche se pensa di esserlo) e con scarsa esperienza, un po' ingenuotta, in genere tra i 19 e i 25 anni (ma potrebbe anche averne 30 e non aver avuto molta fortuna nelle relazioni amorose, tipo Bridget Jones, per intenderci)
  • lui è uno strafigo, possibilmente ricco (ma spesso alla fine del romanzo si scopre che è ricca pure lei), con molta esperienza e tanta sfacciataggine (anche se magari ha 25 anni, si comporta come un 40enne)
  • l'altra: è una strafiga da paura, con esperienza e un po' stronza
La storia si sviluppa più o meno così:

  • lei incontra lui e si innamora
  • lui incontra lei e non la vede nemmeno, finché lei non subisce un cambiamento e lui rimane estasiato (generalmente c'è di mezzo l'effetto Cenerentola)
  • l'altra mettere i bastoni tra le ruote a lei (ma potrebbe anche succedere un altro evento che tiene lontani i due)
  • i due fanno l'amore (importantissimo)
  • qualcosa li allontana
  • tutto si risolve a tarallucci e vino!
Come vedete, è proprio facile da scrivere. Basta inventarsi un paio di colpi di scena molto blandi e voilà!
Il secondo genere che analizziamo è quello urban fantasy. Qui l'unica difficoltà è che bisogna conoscere un po' di miti e leggende del sovrannaturale. O meglio, per non scadere proprio nel banale ed attirarsi le ire funeste di tutti gli amanti del genere, bisogna conoscere un po' di elementi base del comportamento degli esseri che si vanno ad inserire nel libro.
Comunque, i personaggi e la storia non sono molto diversi da quelli del romanzo romantico, perché anche questo avrà uno sfondo romantico. Vale sempre il suggerimento di ambientarlo in un luogo conosciuto, così non dovrete fare ricerche geografiche! A meno di non ambientarlo in un posto totalmente inventato. Qui si può fare.
Atmosfera: un po' dark, piove spesso e il sole si vede poco.
Ambientazione: di periferia.
Personaggi:

  • lei è una ragazzina (età compresa tra i 15 e i 17 anni, in genere minorenne, potrebbe compiere la maggiore età durante la storia), sempre poco appariscente, un po' un maschiaccio
  • lui è un po' più grande di lei, ma si comporta come un 30enne, di solito ha un sacco di esperienza perché o è un essere immortale (tipo vampiro, perché è già morto di fatto) o è un essere che vive molto a lungo (tipo lupo mannaro) o è un reincarnato (tipo angelo o simile) o ha ricevuto un addestramento da marine perché è una specie di guardia di qualcosa! Insomma, lui è quello sovrannaturale, avrete capito.
  • l'altro, in genere, è il migliore amico di lei, che essendo un maschiaccio non ha amiche femmine, un po' sfigato, di solito nerd, potrebbe essere bruttino ma poi diventa un gran figo durante la storia... potrebbe però anche essere un rivale di lui o addirittura il fratello di lui!
  • a volte c'è anche un'altra, che ha sempre la stessa natura di lui e quindi è una rivale molto potente
Storia per sommi capi:

  • lei viene a contatto con il mondo sovrannaturale per poi scoprire di farne parte o essere trasformata, si innamora perdutamente di lui, pur provando una certa repulsione per la sua diversità
  • lui sente per lei una strana, profonda, fortissima attrazione ma per qualche motivo non può averla (inventare un motivo qualsiasi)
  • lei ripiega sull'altro, a causa dell'impossibilità di stare con lui
  • l'altro capisce che non può averla, viene trasformato o muore
  • i due devono salvare il mondo, la loro comunità, o simile da una terribile minaccia (c'è pure qualche cattivo ovviamente)
  • i buoni diventano cattivi e i cattivi buoni
  • succede un gran casino, tutti si innamorano ripetutamente l'uno dell'altro, tutta una serie di equivoci, ma alla fine l'amore eterno trionfa e i due possono stare insieme per sempre.
Un suggerimento: per cominciare non aggiungete tanti misteri paranormali e strane leggende inesistenti, perché poi vi complicate la vita per dipanarle e il finale potrebbe risultare un po' inconsistente.
Nel caso urban fantasy, ovviamente, dovete prevedere almeno una trilogia. Perciò evitate di far finire il primo libro! E ricordate che questi libri sono per le adolescenti un po' bruttine (tutte lo siamo state) che sperano sempre di incontrare il grande amore, non deludetele.

Ecco qua, che dire... non ci resta che provare a scriverne uno!

18 aprile 2014

Recensioni: A qualcuno piace dolce, di Laura Schiavini

Oggi voglio iniziare un nuovo spazio dedicato alle recensioni dei libri, visto che ultimamente sto leggendo più del solito. Ovviamente non ci sarà nulla di particolarmente tecnico, saranno recensioni fatte da una lettrice media per il lettore medio.

Comincerò con l'ultimo libro che ho letto, e quindi con una recensione negativa!
Si intitola "A qualcuno piace dolce" di Laura Schiavini.
La storia narra della solita ragazza over-30 un po' sfigata che abita a New York e cerca di sfondare. Un altro cliché: lavora nel campo del giornalismo per una rivista di gossip. Ovviamente è magra e carina, ovviamente è ingenua e ha un'amica "scafata". E ovviamente incontra un figo da paura che si innamora di lei. Fin qui, tutto prevedibile. Qualche novità ed imprevisto narrativo c'è, e non starò a raccontarvelo per non rovinarvi la sorpresa, nel caso decideste di leggerlo nonostante la mia recensione!
Si tratta ovviamente di un libro leggero e frivolo, un po' sullo stile di quelli della Kinsella se vogliamo, con una nota più erotica, però. Come se la Kinsella scrivesse un Harmony, per dire.
Tra le righe, si legge una critica al successo di "Cinquanta sfumature di grigio", poiché in questo libro, invece, si inneggia al sesso "dolce" (da qui il titolo) contro l'imperversare del sesso "alternativo", sadomaso per intenderci. E infatti spesso viene citato il libro incriminato!
Il libro scorre leeeeeeeeeeeento e piuttosto noioso. Con una serie infinita di flashback, a volte multipli, e non sempre pertinenti alla storia. Pur essendo scritto abbastanza bene, nonostante non sia un must della letteratura, è molto difficile non annoiarsi nelle descrizioni di eventi e luoghi che non hanno alcuna attinenza con quello che sta succedendo nel tempo "attuale" della storia.
Alla lentezza, si aggiunge la scarsa originalità dei temi proposti, come ho già accennato. In un'atmosfera da Sex & the City, con un tocco de Il diavolo veste Prada, si sviluppa una storia vista e rivista, senza caratterizzazione dei personaggi, che alla fine risultano buttati un po' lì e anche spaesati, poverini.
La protagonista viene fuori come una poveretta che a 32 anni non ha mai avuto il piacere di un rapporto sessuale soddisfacente, ma non se ne capisce il perché. All'inizio si accenna a qualche possibile problema, che poi non viene più approfondito. Inoltre, per l'età che ha, sembra decisamente sperduta, ingenua e anche un po' ignorante. Ma non faceva la giornalista?
Il bello (e dannato) della situazione risulta in realtà uno stronzetto a cui piace andare a letto con le donne (scusate, a quale uomo non piace?) e che alla fine, come al solito, le ha tutte vinte! Prego? Ma chi è? Ovviamente, è bello da paura, intelligente, simpatico, carismatico, ricco, bravo a cucinare e non vi dico a letto! Ah dimenticavo, pure superdotato!
L'altra è un'amica premurosa e materna, molto sveglia ed espansiva, anche lei bella e ricca, oltre che in carriera. Però è un po' sfigata. Beh, non poteva essere meglio della protagonista no?
E come poteva mancare l'amico gay? Eccolo lì, l'ottimo consigliere, che in realtà di consigli non ne da, perché è un personaggio totalmente inutile, ma, siccome rientrava nel cliché del romanzetto frivolo, bisognava necessariamente infilarcelo. Poverino...
Conclusioni: il libro si legge, saltando qualche pagina descrittiva e inutile, con la superficialità che si addice al genere, ma non entusiasma affatto.
La morale è: fate l'amore meglio!

16 aprile 2014

Don't Panic!

Dicono che per vincere l'ansia si debba pensare ad un giorno per volta, anzi ad un istante per volta. Che poi è un po' anche il fondamento della filosofia Zen o del Buddismo: pensare solo al presente, perché il passato è passato e non lo puoi cambiare e il futuro deve ancora arrivare e non lo puoi prevedere.
Quindi bisognerebbe sforzarsi di pensare solo al presente. Bisognerebbe anche sforzarsi di trovare qualcosa di positivo in ogni giorno. Bisognerebbe andare a dormire pensando alle cose utili che si sono fatte durante la giornata. Bisognerebbe alzarsi dandosi la carica e con buoni propositi per il giorno che comincia.
Non è un po' troppo difficile? Alla fine l'ansia ti viene a pensare a tutte le cose che bisognerebbe fare per vincere l'ansia!
Oppure, come un automa, potrei semplicemente fare quel c'è da fare senza pensare. Ecco, questo aiuterebbe a vincere l'ansia, ma non ad andare avanti.
Nel cassetto ci sono alcuni sogni e alcuni progetti per il futuro. Se non dovessi mai pensarci, probabilmente non li realizzerei mai. C'è da dire che, in tutti questi anni in cui ci ho pensato, non li ho realizzati lo stesso, quindi forse, cambiando strategia...
Allora sai che c'è? Bisogna organizzarsi, ecco il segreto. Scrivere un business plan (scusate, ma in questi giorni è una fissa!) di se stessi. In fondo, il migliore investimento che possiamo fare, è quello su noi stessi. Perciò io direi: scriviamo un piano a lungo termine, mettiamoci nelle condizioni di realizzarlo e poi non pensiamoci più. Ogni giorno seguiamo il piano, senza stressarci per il futuro, perché se seguiremo il piano andrà tutto bene.
Non è esattamente così vero? Il piano non comprende imprevisti, per quanto noi possiamo includere dei possibili rischi. Ma la nostra filosofia anti-ansia ci impedirà di farci prendere dal panico: li affronteremo quando e se arriveranno. O no? Che ansia!


3 aprile 2014

Reloaded...

Ho deciso di riprendere in mano questo povero blog abbandonato. Non c'è un motivo particolare, forse mi faceva pena... oppure ho semplicemente avuto un moto di orgoglio, nel constatare che di questi tempi scrivono tutti, cani e porci, perciò mi sono detta "beh io sarò da meno di Ibrahimovic?"
Certo non ho la pretesa di scrivere un libro, che richiederebbe impegno e dedizione, due cose di cui, al momento, sono sprovvista... ma non nego che mi piacerebbe un giorno, forse quando avrò più tempo, forse presto, visto il periodo nero del lavoro.
Che taglio darò a questo blog? Non so ancora. Magari scriverò un po' di tutto, non solo pensieri "strazzamutande", come ho fatto negli anni passati.
Non è facile avere l'ispirazione per scrivere. Io non ho mai avuto molta fantasia e non sono mai stata capace di scrivere "a soggetto". Lo dimostra il fatto che a scuola, nei temi, prendevo sempre voti bassi. Mi piace scrivere pensieri, mi piace scrivere quello che sento, indipendentemente dalla moda o dall'argomento del giorno. A volte, mi piace anche scrivere dell'argomento del giorno.
Vorrei metterci dentro un po' di tutto, fare un bel mischione, di psicologia spiccia e filosofia da quattro soldi. Tanto chi vuole leggermi lo farà lo stesso e chi non vuole, pazienza. Non ho mai scritto per essere letta, anche se, voi direte, allora perché scrivere un blog? Meglio un diario privato... Quindi forse non sono sincera, mi piacerebbe anche che qualcuno mi leggesse, con un occhio critico, ma non troppo. Non mi piacciono molto le critiche, come a tutti, credo. Vorrei che qualcuno mi leggesse e pensasse "beh dai, non è male".
In questa società "social" (che non è altro che una ridondanza, o se preferite, una ripetizione), ci abituiamo a metterci in mostra. E ci piace anche. Dai, non negatelo. Guardatevi dentro, riflettete... non ditemi che usate facebook solo per mettervi in contatto con gli amici lontani o per far sapere agli altri che state bene... non dite che usate twitter solo per seguire le notizie dei vostri beniamini... io lo so che in tutti voi c'è un po' di esibizionismo! So che, come me, volete far vedere che siete bravi e vi intendete di tante cose. Vi piace mettervi in mostra e sapere che gli altri si faranno i fatti vostri. E che poi, di questo, vi potrete lamentare! Ma io non vi giudico, sono come voi. E quindi, eccomi qui! Pronta a ricominciare a lamentarmi dei miei problemi, che tutti hanno. A elargire consigli dall'altro della mia esperienza di niente. A commentare fatti senza cognizione di causa. O forse non è così? Lascio all'esperto lettore il giudizio critico (ma non troppo, mi raccomando).
A presto, spero.